Il TERRITORIO - ATTRAZIONI TURISTICHE 

 
Curiosità (Notu o Nuòtu in siciliano) è un comune italiano di 24.017 abitanti del libero consorzio comunale di Siracusa in Sicilia.
È il primo comune siciliano per estensione territoriale, il quarto a livello nazionale. Sede episcopale, definita la "capitale del Barocco", nel 2002 il suo centro storico è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, insieme con le altre città tardo-barocche del Val di Noto.
Noto dista 31 km da Siracusa ed è situata nella parte sud-ovest della provincia ai piedi dei monti Iblei. La sua costa, fra Avola e Pachino, dà il nome all'omonimo golfo.
Con i suoi 554,99 km² di superficie, il comune di Noto occupa oltre un quarto della Provincia di Siracusa ed è il più grande comune della Sicilia e il quarto d'Italia. Il territorio è, per la maggior parte, collinare. Le montagne, a nord, appartengono all'altipiano dei monti Iblei.
Il significato della parola Noto non è certo. Al fine di comprenderne meglio l'origine può essere utile ricordare che il sito di Noto antica risale all'età del bronzo antico (III millennio a.C.) ed è quindi legato alla civiltà castellucciana.
Secondo alcuni, il nome preellenico sarebbe stato Neas. Quello che è certo è che il suo nome in greco antico fosse Νέητον (Néēton), divenuto poi in latino Nētum.
Il territorio è disseminato di aree d'interesse archeologico, benché molte non siano valorizzate né riconosciute come tali. In questa pagina, riporteremo solo quelle più note, attrezzate e facilmente raggiungibili.

Siti Archeologici

- Noto Antica
: situata 12 km a nord dell'attuale centro abitato, su una montagna rocciosa cuoriforme, il monte Alveria. Noto antica è una sorta di Pompei essendo una città che a un certo punto ha interrotto la sua esistenza a causa di una calamità naturale, ossia il terremoto del 1693. Il sito è rimasto congelato a quella data e mostra tracce di tutte le fasi storiche, da quella preistorica, tramite le tombe, passando a quella greca e infine l'epoca moderna con i ruderi di chiese e palazzi. Ma è anche un ottimo sito per escursioni naturalistiche;

Cava Carosello Laghetti Concerie: La Cava del Carosello si trova ad ovest di Noto antica. In passato la città di Noto aveva a valle, accanto il corso d’acqua, alcune delle sue attività. Sono ancora visibili le concerie che sfruttavano il corso d’acqua per la lavorazione delle pelli. Il corso d’acqua in questione scorre incassato nella cava ed è alimentato da sorgenti perenni. La concia è stata un ‘attività industriale fiorente per Noto con grossi volumi d’affari nel 500 per l’aristocrazia netina e sicuramente con forte impatto ambientale per l’ambiente per i tannini riversati nel fiume. Oggi mulini e concerie sono in stato di abbandono da centinaia di anni e la rinaturalizzazione con l’attività antropica nella cava è ormai completamente cambiata, divenendo uno splendido spaccato naturalistico, meta oggi, di molti escursionisti.
La cava è raggiungibile da Noto Antica scendendo per una mulattiera molto caratteristica incassata nella roccia, a valle si troveranno le vecchie concerie e seguendo il fiume si incontreranno diversi laghetti “Uruvi”, un laghetto pensile, straordinario sarà l’ultimo che incontrerete. Un luogo per escursioni ma sicuramente refrigerio per le stagioni più calde.

- Eloro: è un sito archeologico ubicato su di un promontorio prospiciente il mare Jonio, nei pressi della foce del fiume Tellaro. Un tempo fiorente città greca, sulla direttrice della più tarda "via Elorina", che metteva in comunicazione le colonie greche di Siracusa, Kamarina e Gela, fu distrutta con l'arrivo degli arabi;

- Castelluccio di Noto: sito archeologico localizzato nella parte nord del territorio, ha dato il nome all'omonima cultura di Castelluccio. Il piano dell'abitato consisteva in una sorta di acropoli fortificata e da una necropoli, che consta di oltre 200 tombe a grotticella artificiale, scavate nelle pareti ripide della vicina cava della Signora;

- Villa Romana del Tellaro: il sito archeologico consiste nei resti di una ricca residenza extraurbana della tarda età imperiale romana. Rinvenuti a partire dal 1971, i resti si trovano in un fertile comprensorio agricolo, su una bassa elevazione presso il fiume Tellaro, sotto una masseria sette-ottocentesca; approfondisci

- Monte Finocchito: non riconosciuta come parco archeologico, l'area del Monte Finocchito, a metà strada fra Noto e Testa dell'Acqua, è caratterizzata da una necropoli a grotticella risalente al 600 a.C. e, nella sommità, dai resti di un antico villaggio siculo, probabilmente contemporaneo a Hybla, di cui restano solo i basamenti di massicce fortificazioni (ritenute da Paolo Orsi come le più antiche della Sicilia) e di antiche carraie;

Riserve Naturali 

- Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari: a metà strada fra Noto e Pachino, è stata ufficialmente istituita nel 1984 (DARTA 81 14/03/1984 - DAR), ma è stata resa effettivamente fruibile solo nel 1989. Oltre a essere un'area di interesse naturalistico (grande importanza è rivestita dai pantani), nella riserva naturale è possibile ammirare vari resti archeologici, fra i quali una necropoli bizantina e la settecentesca tonnara. È gestita dall'Azienda Regionale Foreste Demaniali. La riserva è ricca di spiagge: a nord quella di Eloro, con accanto la spiaggia di "Marianelli", "Calamosche", la spiaggia di Vendicari (nei pressi della tonnara) e a sud la spiaggia di San Lorenzo; approfondisci

- Spiaggia di Calamosche: insignita, nel 2005, di "spiaggia più bella d'Italia"[35], è posta fra due costoni rocciosi erosi dal mare, di cui uno (il "Poggio Arena") la separa dall'altrettanto nota spiaggia di "Marianelli". È una delle poche spiagge in Italia ad aver conservato interamente il suo aspetto naturale;

- Spiaggia naturalistica di Marianelli: leggermente più ampia della vicina spiaggia di Calamosche, si trova alla foce del Fiume Tellaro. È anch'essa posta fra due costoni rocciosi, il "Poggio Arena" e un altro, su cui svettano i resti della Torre Stampace. Anche questa spiaggia ha conservato interamente la sua primitiva fisionomia:

- Riserva naturale orientata Cavagrande del Cassibile: compresa tra i territori di Avola, Noto e Siracusa. È stata istituita nel 1990 (D.A. del 13 luglio), è gestita dall'Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana. Difeso dalle inaccessibili pareti a strapiombo della cava e la vicinanza dell'acqua, i Siculi, primi abitatori che si conoscono di questo luogo, vi hanno costruito una necropoli, ancora oggi difficile da raggiungere. Ciò che rende spettacolari le cave a causa dello scorrimento dei corsi d'acqua, è la morfologia del grande canyon di Cava Grande del Cassibile, il Kakyparis dei greci. Sul versante nord è possibile osservare un piccolo agglomerato di abitazioni rupestri. Nella zona sud si trova un complesso sistema di abitazioni, scavate nella roccia, disposte una accanto all'altra su sei diversi livelli paralleli, collegati tra loro da un sistema di cunicoli e gallerie.