25 secoli di storia

Secondo la tradizione Noto fu fondata dai Sicani all'epoca della guerra di Troia. Nel V sec. a.C. Ducezio, re dei Siculi. preparandosi alla guerra contro i Greci, la trasferì dal colle della Mendola all'altipiano dell'Alveria, imprendibile perché circondato da profonde valli.

Caduta in mano greca, Noto godette di una certa autonomia e più tardi divenne federata di Roma, conservando tale posizione privilegiata per tutta l'epoca imperiale. 

Sul finire dell'Alto Medioevo, dopo la conquista araba, diventa Capovalle, con giurisdizione su un terzo dell'isola, e continua la sua ascesa sotto i Normanni che la fortificarono, arricchendola di chiese e abbazie.

Ma il periodo di maggiore splendore della città è compreso fra la fine del Trecento e gli inizi del Cinquecento, allorché essa dà alla cultura umanistica e artistica uomini come Aurispa, Marrasio, Barbazio, Corsetto, Carnilivari.

Divenuta nel XVI sec. una delle città più floride della Sicilia, mantiene sempre alte le proprie tradizioni culturali, pur risentendo, come del resto tutto il Mezzogiorno d'Italia, della generale decadenza commerciale ed agricola.

L' 11 gennaio 1693 Noto è rasa al suolo da un terremoto e viene ricostruita a sud-est. Nasce in pochi decenni una città di grande opulenza architettonica, che rapidamente riacquista il suo rango. Divenuta capoluogo di provincia, ottiene dai Borboni la erezione del Vescovado. 

Con l'unità d'Italia, però, viene spogliata del Capoluogo in favore di Siracusa, iniziando una lenta decadenza che solo da qualche anno si è arrestata, grazie al rapido progredire della valorizzazione turistica del suo immenso patrimonio artistico, archeologico e paesaggistico.

Dal Giugno 2002 il suo splendido barocco, in particolare, ha meritato l'iscrizione della città nella lista del "Patrimonio dell'Umanità".
 

Le principali attrazioni e i monumenti più belli della città

Le Chiese

S Francesco Immacolata

 Chiesa di S.Francesco all'Immacolata  (mappa): sorge in cima ad una monumentale scalinata, nell'armoniosa facciata spicca il bel portale fiancheggiato da preziose colonne di puro barocco.
L'interno, ricco di stucchi, è a navata unica e a croce latina.
All'interno della chiesa sono custodite opere provenienti dalla chiesa francescana di Noto antica, tra cui una Vergine col Bambino in legno dipinto (1564) e la lastra tombale di un padre francescano (1575).
Accanto alla Chiesa si trova l'ex convento dei Francescani, che rappresenta un mirabile complesso architettonico della Noto settecentesca.


S Chiara 020

Chiesa di S. Chiara: (mappa) L'esterno è caratterizzato dalla presenza di una torre campanaria, ornata negli angoli da due capitelli.
Originariamente l'unico portale della chiesa era quello situato lungo Corso Vittorio Emanuele; verso la fine del XVIII secolo ne fu aggiunto un altro dal lato di via Pier Capponi, a causa di alcuni lavori lungo il Corso. Dopo il completamento dei lavori fu però riscontrato un notevole abbassamento del piano stradale, che rese pertanto inagibile il portale originario. Oggi l'unico accesso alla chiesa è quello da via Pier Capponi.


SS Salvatore 016Chiesa del SS Salvatore (mappa) A destra della Cattedrale si sviluppa il complesso del SS. Salvatore il cui aspetto scenografico fonde felicemente tre costruzioni di differenti stili architettonici: il Monastero con decorazioni barocche, la Basilica in stile neoclassico e il Seminario realizzato alla metà del sec. XIX. La Basilica fu voluta fortemente dalla Madre badessa Suor Maria Isabella Rau della Ferla, proveniente da una famiglia di marchesi tra le più influenti di Noto. La costruzione della basilica iniziò nel 1767 ad opera del sacerdote architetto Andrea Gigante. Alla sua morte la chiesa non era stata ancora ultimata e fu modificato il progetto iniziale. Al Canonico D. Antonio Mazza fu attribuito il nuovo progetto del prospetto (che aggetta su un sagrato delimitato da piastrini) e del pronao della chiesa che venne consacrata nel 1802.
Il ciclo decorativo dell’interno della chiesa del SS. Salvatore di Noto è una testimonianza tra le più significative della fase di transizione culturale siciliana tra tardobarocco e neoclassicismo. Iniziato nel 1794 e ultimato nell’arco di due anni è il risultato degli interventi pittorici del palermitano Ermenegildo Martorana e di quelli in stucco di Giovanni Gianforma. È un piano decorativo unitario che definisce l’aula unica e che ubbidisce iconograficamente ad un programma teologico. Tra le pitture hanno particolare rilevanza artistica gli affreschi della volta rappresentanti La Pentecoste (al centro), San Paolo sulla via di Damasco e L’apparizione di tre uomini misteriosi ad Abramo e i dipinti (olio su tela) che si trovano sugli altari laterali sul lato destro L’adorazione dei Magi (attribuita a Giuseppe Patania), La Crocifissione (attribuita a Giuseppe Velasco); sul lato sinistro La presentazione dei Santi Mauro e Placido a San Benedetto (firmata Giuseppe Velasco, 1808), La Madonna del Rosario (attribuita a Giuseppe Velasco). Completano l’interno un artistico organo a canne di Donato del Piano (sec. XVIII), un’urna d’argento che custodisce le reliquie di S. Restituto Martire, traslata da Roma nel 1662 e, su un altare di destra, una pregevole scultura lignea della Madonna col Bambino.


Cattedrale 023

La cattedrale Chiesa di San Nicolò (mappa) : è il luogo di culto cattolico più importante della città di Noto, nonché sede vescovile dell'omonima diocesi, in Sicilia. È ubicata sulla sommità di un'ampia scalinata, sul lato nord di piazza Municipio (area domus-ecclesiae), ed è dedicata a san Nicolò, vescovo di Myra.
La costruzione del tempio iniziò nel 1694, e fu completata nel 1703, anno in cui fu aperta al culto con la solenne dedicazione.
L'interno, a tre navate, custodisce numerose opere d'arte, alcune delle quali provenienti da Noto Antica, fra le quali l'urna argentea contenente le spoglie mortali di san Corrado Confalonieri. Il 21 gennaio 2012 papa Benedetto XVI ha elevato la cattedrale a basilica minore.
In seguito al terremoto del 13 dicembre 1990 la chiesa subì alcuni danni strutturali e già allora si pensò di chiuderla al culto e di sottoporla a restauri. Tuttavia non si fece in tempo a prendere tali provvedimenti. La sera del 13 marzo del 1996, a causa di un grave difetto costruttivo dei pilastri il primo dei piloni di destra che fa da sostegno alla cupola "per schiacciamento" rovinò al suolo, trascinando con sé nel crollo la cupola stessa e per effetto domino l'intera navata destra, la navata centrale e il transetto destro lasciando miracolosamente in piedi tutto il resto della chiesa.
La ricostruzione è stata eseguita con gli stessi materiali e con le tecniche del Settecento, all'interno di un cantiere in cui si è coniugato tradizione e innovazione. Sono state utilizzate pietre locali come la pietra calcarea bianca per le strutture verticali, l'arenaria per le strutture archivoltate e la pietra di Modica per la pavimentazione.
A conclusione di questo lavoro di ricostruzione e di restauro dell'esistente, dopo undici anni dal crollo parziale, il 18 giugno 2007, la chiesa è stata riaperta al culto.


San Carlo 006

Chiesa di San Carlo al Corso (mappa): dedicata a San Carlo Borromeo, è la chiesa della antica residenza dei Gesuiti di Noto.

Edificata a partire dal 1730 probabilmente su progetto di Rosario Gagliardi, la chiesa è a pianta longitudinale, con tre navate coperte da una volta a botte e scandite da semicolonne. La concavità dell'abside è richiamata, nei pressi del portale, da un corrispondente atrio curvilineo.
La facciata, a tre livelli, è caratterizzata dall'uso di colonne libere e dal caratteristico andamento mistilineo-convesso. Il materiale da costruzione è la dorata calcarenite locale.
La campana e l'altar maggiore provengono dalla chiesa dei Gesuiti della Noto Antica, distrutta nel terribile terremoto del Val di Noto del 1693.

 

 

S Domenico 002Chiesa di S.Domenico (mappa): La chiesa fu edificata come istituzione conventuale dei padri domenicani, presenti già in Noto antica, ad opera dell'architetto Rosario Gagliardi, fra il 1703 ed 1727.
La facciata è a due ordini, il primo dorico ed il secondo ionico mentre la parte centrale sporge verso la strada con forma convessa.
L'interno, ben conservato, è strutturato su una pianta a croce greca allungata con cinque cupole riccamente decorate da stucchi ed altari laterali con dipinti settecenteschi, tra i quali spicca in particolare la Madonna del Rosario di Vito D'Anna.
L'ex convento, oggi adibito a scuola, è stato in gran parte ricostruito eccetto che nell'ala verso sud dove è sito un portale bugnato del Sinatra.


Chiesa Madonna del CarmineChiesa Madonna del Carmine (mappa): Questa chiesa, progettata da Rosario Gagliardi e ultimata dai capomastri Corradino Randazzo e Vincenzo Sortino nel 1743, si presenta molto più sobria, ma non per questo meno bella delle vicine chiese limitrofe al Corso Vittorio Emanuele.
La facciata dell'edificio sacro, leggermente concava verso l'interno, presenta un unico portale, sormontato da un grande scudo raffigurante lo "Stemma dei Carmelitani" sorretto da due Angeli. Sopra di esso vi è un grande architrave semicircolare. La semplice trabeazione è sostenuta da quattro poderosi pilastri in stile corinzio. Il secondo ordine superiore presenta una finestra centrale ai cui lati vi sono due pilastri simili a quelli inferiori; i pinnacoli laterali sono decorati da figure geometriche scolpite a bassorilievo. Il terzo ordine superiore presenta la torre campanaria composta da tre nicchie arcuate sormontate da pinnacoli ovoidali in pietra iblea.
A destra della chiesa, vi è l'imponente mole dell'ex Convento dei Carmelitani (la cui austera facciata è caratterizzata da un monumentale portale arcuato e da finestrelle sormontate da eleganti timpani semicircolari).
L'interno della Chiesa presenta un'unica Navata decorata da merlature intarsiate da pregevoli stucchi policromi e da figure geometriche e floreali affrescate o stuccate. In entrambi i lati della Navata vi sono splendidi Altari barocchi contenenti belle opere d'arte, tra cui tele settecentesche raffiguranti i "Tre Martiri di Lentini Alfio Filadelfo e Cirino", "Il Martirio di Santa Lucia", "Lo Sposalizio Mistico di Santa teresa d'Avila" e "Santa Maria del Monte Carmelo" (tutte e quattro le tele attribuite al pittore netino Costantino Carasi). Da ammirare anche il pregevole Coro ligneo che sovrasta la Cantoria della Chiesa, il Pulpito ligneo (posto nella parte destra della Navata), una bella statua raffigurante il "Sacro Cuore di Gesù" e un "Crocifisso Ligneo" proveniente da Noto Antica.
La parte più bella della Chiesa è sicuramente il Presbiterio, di cui va ammirato l'Abside colmo di pregevoli stucchi e merlature barocche di chiara fattura settecentesca. Qui possiamo ammirare lo splendido Altare Maggiore in marmo, che è l'opera d'arte più particolare della Chiesa. Il Tabernacolo è sovrastato da imponenti colonne di marmo rosa, che sostengono la trabeazione, riccamente scolpita con superbi bassorilievi e merlature decorate da stucchi dorati e policromatici. Al centro vi è la bellissima statua raffigurante "La Madonna del Carmine" proveniente da Noto Antica e attribuita allo scultore netino Antonio da Monachello, sovrastata da un'imponente raggiera dorata. Questa è un'opera d'arte molto preziosa per i netini, perchè essa è stata miracolosamente ritrovata tra le macerie dell'antica città di Noto.
L'opera d'arte pittorica più bella della Chiesa del Carmine è il meraviglioso affresco della volta raffigurante "Il Trionfo di Maria sulle Eresie Ariane e Nestoriane" (due ordini religiosi che allora prendevano le distanze dal Cristianesimo) attribuito ai discepoli del pittore catanese Olivio Sozzi.
Da notare che le acquasantiere della Chiesa provengono da Noto Antica e sono chiaramente esempi artistici presettecenteschi miracolosamente scampati alla furia distruttrice del terremoto dell'11 Gennaio 1693.

 

Chiesa del SS Crocifisso Chiesa del SS Crocifisso (mappa): La chiesa del Santissimo Crocifisso è la chiesa più grande del Piano Alto e la seconda (per grandezza) di Noto, essa fu progettata da Rosario Gagliardi nei primi decenni del Settecento.
La facciata, incompiuta, si eleva su una breve scalinata, che si presenta lineare come il resto della facciata. Il rosone è stato recentemente ricostruito per sostituire un altro piano del frontone con una piccola finestra costruito nella seconda metà del Novecento. La cupola è stata costruita nel 1901 circa, ed è stata inaugurata pochi anni dopo come cupola benedettina. Ai lati dell'ingresso principale si trovavano recentemente dei leoni di origine romana, ora custoditi all'interno della chiesa. L'interno ha 3 navate, le minori sono decorate da altari marmorei e coperti da cupolette, la testata destra del transetto custodisce una grande opera marmorea recuperata da Noto Antica, la Madonna Bianca di Francesco Laurana. Nella navata sinistra si può trovare invece una grande cappella, quella dei Landolina, finemente decorata con stucchi e affreschi, e colorata con colori come il rosa e il celeste che non si trovano nel resto della chiesa. Questa cappella custodisce un altro oggetto importante, la teca con la santa spina. Nell'abside si trova la croce in oro eseguita nel 1746 da V. Rotondo, su disegni del Gagliardi, al centro di questa croce si trova una piccola teca che custodisce una pittura su legno raffigurante il Cristo, recuperata a Noto Antica ed attribuita a San Luca. 

Architetture Civili e Palazzi Nobiliari 

Architetture civili


Municipio 027 Palazzo Ducezio: (mappa)  il palazzo del municipio fu progettato dal netino Vincenzo Sinatra nel 1746, ispirandosi ad alcuni palazzi francesi del XVII secolo, ma venne portato a compimento solo nel 1830, e il secondo piano venne costruito nella prima metà del secolo scorso. La facciata, convessa, è caratterizzata da venti arcate sorrette da colonne con capitelli ionici nella sezione inferiore, e da tredici finestroni rettangolari nella sezione superiore. All'interno è degna di nota la "Sala degli specchi", salone ovoidale arredato con mobili in stile Luigi XV e grandi specchi scolpiti dall'avolese Sebastiano Dugo. Nella volta della sala campeggia "La Fondazione di Neas", affresco neoclassico del pittore Antonio Mazza che raffigura la fondazione di Noto da parte del condottiero siculo Ducezio.

Teatro 003 Teatro comunale Tina Di Lorenzo:  (mappa) definito da alcuni come la "Scala di Milano in miniatura", fu costruito nella seconda metà dell'XIX secolo su progetti degli ingegneri netini Francesco Cassone e Francesco Sortino. Il prospetto, in stile neoclassico, presenta bassorilievi con motivi musicali e maschere teatrali, nonché le sculture, in arenaria, rappresentanti l'allegoria della Musica, i due trofei musicali con i quattro treppiedi, dello scultore Giuliano Palazzolo. L'interno fu invece decorato dai pittori Di Stefano e Stubba. L'amministrazione comunale, nel 2012, lo ha intitolato alla famosa attrice netina Tina Di Lorenzo, precedentemente era noto come Teatro Vittorio Emanuele III. Ha una capacità di 320 posti a sedere che include tre file di palchi, e una galleria con 80 sedie.

Porta Reale Porta Reale o Ferdinandea: (mappa) costruita in occasione della venuta del re Ferdinando II di Borbone, è il simbolo dell'ingresso nella città. È opera del napoletano Angelini, autore anche della statua di Ferdinando poi diventata monumento dei caduti. Fu completata in un anno, il 1838, con l'aspetto neoclassico che conserva tutt'oggi.


 
 








 

Palazzi nobiliari


Palazzo Nicolaci 008 Palazzo Nicolaci di Villadorata: (mappa) sito in via Corrado Nicolaci, dove si svolge ogni anno l'Infiorata. La facciata, in stile barocco, è caratterizzata da un ampio portale fiancheggiato da due grandi colonne ioniche e sormontato da un balcone, nonché da sei balconi più piccoli (tre per lato), sorretti da mensoloni scolpiti uno in modo diverso dall'altro, con le sembianze di leoni, bambini, centauri, cavalli alati, chimere e sirene. L'interno è suddiviso in novanta vani, alcuni dei quali sfarzosamente decorati, come il "Salone delle feste". Il pianterreno è sede della Biblioteca Comunale "Principe di Villadorata".  La sala lettura della Biblioteca comunale “Principe di Villadorata” ospita la mostra permanente del pittore netino Antonello Rizza (1926 - 2012) conosciuto come il pittore dell’Universo.

Palazzo Modica 032 Palazzo Modica di San Giovanni: (mappa) di fronte al Palazzo Nicolaci è situato il palazzo dei baroni di San Giovanni, il palazzo ha forme architettoniche miste (barocche e neoclassiche) e si affaccia sia sulla piazza Duomo, sia sulla via Corrado Nicolaci. La facciata che dà su piazza Duomo è formata da un ordine inferiore a parete bugnata e una superiore, più semplice, venendo coronata da una torretta/belvedere caratterizzata da tre finestre arcuate. Il palazzo ospita una casa-museo dedicata a Giovanni Modica-Nicolaci.


Palazzo Landolinai 009 Palazzo Landolina di Sant'Alfano: (mappa) è situato a sinistra della Basilica Cattedrale. La facciata, progettata da Vincenzo Sinatra, si divide in tre ordini, sostenuti da semi-pilastri coronati da capitello dorici e corinzi. Sulla sommità è visibile lo stemma della famiglia. Il salone principale del palazzo è caratterizzato da pareti dorate e da tele settecentesche e ottocentesche. Hanno soggiornato in questo palazzo il Re Ferdinando II di Borbone e la Regina Maria Teresa d'Austria durante le loro visite nella città.

Palazzo Trigona 010 Palazzo Trigona di Cannicarao: (mappa) sito in via Cavour, il palazzo presenta una facciata divisa in due ordini orizzontali e in tre corpi (quello centrale e quelli laterali che vanno a formare delle torrette) presenta un imponente portale arcuato posto in un corpo avanzato delimitato da un doppio ordine di pilastri (due per lato) con capitelli di tipo corinzio arricchiti da formelle in bassorilievo raffiguranti motivi floreali che sorregge il possente balcone centrale racchiuso da una pregevole inferriata in ferro battuto, la cui apertura rettangolare (incassata dentro pilastrini con decorazioni geometriche) sormontato da un timpano spezzato recante al centro un'aquila con le ali spiegate, simbolo della famiglia Trigona (e della città di Noto). All'interno, vi sono grandi stanze decorate da stucchi policromi d'epoca e da affreschi del Mazza che raffigurano episodi tratti dalla Bibbia. Si conservano inoltre vari mobili settecenteschi e ottocenteschi e strumenti musicali d'epoca tra cui figura una preziosa un'arpa costruita nel periodo settecentesco. Una parte dei locali è oggi di proprietà del comune, che ne ha fatto una sala conferenze, la "Sala Gagliardi", mentre la chiesetta dell'Angelo Custode è diventata sede della ProNoto.

Vescovado 015 Palazzo del Vescovado: (mappa) l'ala sud del Palazzo Trigona fu donata dalla famiglia netina al Vescovo della nuova diocesi, che vi trasferì la sede del Vescovado dalla precedente ubicazione nei pressi del monastero dei monaci cistercensi. La facciata è stata rimaneggiata nel corso del XIX secolo, passando da uno stile barocco a uno neoclassico.



palazzo Impellizzeri Palazzo Impellizzeri di San Giacomo: (mappa) sito in via Simone Impellizzeri, è il palazzo più importante della parte alta della città, nonché attuale sede dell'Archivio di Stato della Provincia. La facciata presenta uno stile più sobrio rispetto alla maggior parte dei palazzi del centro, in cui il barocco tardosettecentesco si fonde con eleganti elementi decorativi di stile neoclassico. I vani dell'interno sono caratterizzati da stucchi e affreschi in stile neoclassico.


palazzo astuto Palazzo Astuto di Fargione: (mappa) sito in via Cavour, dietro la Cattedrale, è caratterizzato da una facciata in stile barocco suddivisa in due ordini. L'interno, in gran parte diviso in appartamenti privati, presenta pregevoli stucchi.



palazzo rau della ferla Palazzo Rau della Ferla: (mappa) di progettazione e costruzione tardobarocca, il Palazzo Rau della Ferla è situato dietro il Palazzo Ducezio, ed è l'unico palazzo nobile edificato di fronte alla cattedrale e presenta una facciata suddivisa in due ordini caratterizzata da bassorilievi con motivi floreali. Al piano nobile è possibile ammirare il salone delle feste con affreschi di scuola francese aventi come soggetto paesaggi bucolici e subito dopo 5 affreschi raffiguranti la SS. Natività, san Corrado col teschio, santa Lucia, la vergine Maria, e il Cristo redentore attribuiti al noto pittore Costantino Carasi.

Palazzo Castelluccio 051 Palazzo Di Lorenzo del Castelluccio: (mappa) è situato nella parte terminale della via Cavour. La facciata è di un sobrio ma elegante stile barocco tendente al neoclassico. La facciata del palazzo è divisa in due ordini orizzontali solcati da una serie di pilastri con capitelli tuscanici, divisi da una grande balconata racchiusa da un'elegante inferriata in ferro battuto. L'ordine inferiore è interamente bugnato. Gli interni possiedono splendide stanze decorate da affreschi e vari elementi decorativi settecenteschi e sono stati ambientazione di varie fiction italiane, fra le quali "Il commissario Montalbano". Il Palazzo è stato donato dal marchese Corrado Di Lorenzo all'Ordine dei Cavalieri di Malta della città netina. Da qualche anno il palazzo è proprietà privata, e vi è la possibilità di ammirare le stanze del piano nobile con gli affreschi originali.